Multe valide anche senza foto
Avete ricevuto una multa elevata da un Autovelox, ma siete assolutamente certi della vostra innocenza? Tranquilli, potete sempre intraprendere la via del ricorso, e (qualche volta) perdere! Spiace dirlo, ma a sentire le varie associazioni a tutela dei consumatori sembra che gli strumenti a disposizione degli automobilisti per difendersi da multe ritenute ingiuste, abbiano subìto un ennesimo colpo.
Ma andiamo con ordine. La suprema Corte di Cassazione ha infatti dato torto ad un automobilista che aveva intentato ricorso per una multa elevata proprio da un meccanismo elettronico di rilevazione della velocità. L'uomo, dopo aver vinto in prima istanza presso il Giudice di Pace e poi in Tribunale, si è visto però ribaltare la sentenza proprio dai giudici di Piazza Cavour che hanno così sentenziato: "La contestazione era affidata all'organo di polizia preposta che ha fatto l'accertamento in conformità alla normativa. Di conseguenza, il relativo verbale poteva essere contestato solo con querela di falso".
In poche parole, in questo caso, ci si deve affidare alla professionalità di chi ha elevato la contravvenzione, anche in mancanza della prova fotografica del reato. La Polstrada ha infatti fatto sapere che non sempre gli strumenti in dotazione "producono" un'immagine da mettere a disposizione del multato; spesso si tratta infatti di vecchi apparecchi che rivelano la velocità su un semplice display, è da lì che scatta il verbale redatto da chi ha accertato la violazione.
In effetti, va anche considerato il compito deterrente effettuato dalla Polizia Stradale, che nei propri propositi ha solo quello di "educare" il cittadino a non assumere comportamenti che pregiudichino la propria ed altrui sicurezza, e di certo non quello di "far cassa".
Peccato non si possa così dire per molti enti locali. Tutti ricordiamo lo scandalo degli Autovelox truccati e va anche detto come ogni anno dei 10 mila ricorsi presentati a tema "eccesso velocità", oltre la metà portino all'assoluzione degli automobilisti. Insomma: fidarsi è bene, ma una foto è meglio.